La sveglia dell’iPhone appoggiato sul comodino in legno scuro suonò senza sosta per la terza volta. Erano le 6.30 e la mia camera da letto era invasa dalle prime luci dorate del mattino. Mancavano esattamente trenta minuti alla partenza del mio treno per Milano e per fortuna il borsone da viaggio era già pronto dalla sera precedente. Mi infilai i pantaloni insieme con il resto dei vestiti velocemente e presi il primo taxi che trovai lungo la strada con la speranza di non aver dimenticato nulla a casa. Preparai i soldi per pagare e presi anche dal porta documenti il biglietto del treno. Il cuore era a mille, ma grazie al cielo una volta arrivato in stazione corsi al binario giusto e saltai sulla mia carrozza, prima che tutte le porte si chiudessero.
Durante il viaggio dormii quasi tutto il tragitto e una volta arrivato a destinazione mi recai all’aeroporto di Bergamo per raggiungere gli altri amici.

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Finalmente si parte! Direzione Marocco! Eleonora, Valentina, Linda, Giuseppe ed io eravamo carichi come non mai per intraprendere una nuova avventura insieme.
Tre ore e quaranta minuti di volo non sono uno scherzo, soprattutto quando in aereo con te la metà dei passeggeri sono bambini che superano a malapena i sei anni. Tra pianti e litigi quello che per noi sembrò un’interminabile viaggio si concluse con la speranza che al nostro rientro non ricevessimo la stessa sorpresa. Trovato il nostro driver ci recammo a La Mamounia di Marrakech, la struttura che ci ha ospitato e accolto come dei veri e propri principi del deserto in maniera impeccabile sotto tutti i punti di vista.
Una volta arrivati e dopo aver sorseggiato un gustoso cocktail di benvenuto ci recammo nelle nostre suites per sistemare i bagagli.
Tutto pronto e borsa in spalla. Dopo un brevissimo tuffo in piscina, Eleonora detta anche “l’esploratrice” ha fatto preparare per noi un bellissimo tour, che abbiamo suddiviso durante i cinque giorni di permanenza nella terra straniera, dei posti più caratteristici di Marrakech; dai negozi tipici, dove Linda ha comprato di tutto, agli incantatori di serpenti, fino a sorseggiare degli aperitivi su alcune terrazze con le ultime luci del tramonto. E per non farci mancare nulla siamo anche andati in giro per il paese, ad ora di pranzo, con ben cinquantacinque grandi. Tra foto, gelati, Linda che mi piombava ogni mattina in camera alle 8:50 per fare qualche scatto e per raccontarmi la qualsiasi e nonostante fosse luglio e facesse un caldo infernale, devo ammettere che ogni sera prima di andare a letto leggevo qualche pagina di Le mille e una notte.

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